La Commissione ha presentato oggi una nuova strategia per proteggere e migliorare lo stato della biodiversità in Europa nel prossimo decennio. La strategia prevede sei obiettivi che, incentrati sui principali fattori responsabili della perdita di biodiversità, ridurranno in certa misura la pressione che questi esercitano sulla natura e sui servizi ecosistemici nell’UE vincolando le principali politiche settoriali a obiettivi relativi alla biodiversità. Sono contemplati anche aspetti della biodiversità con portata mondiale, in modo che l’UE contribuisca a contrastare la perdita di biodiversità che avviene nelle varie parti del pianeta. La strategia è in linea con gli impegni assunti dall’UE l’anno scorso a Nagoya, in Giappone. (...)
«Eventi come il protocollo di Kyoto, lo sviluppo sostenibile, l’Agenda 21, i cambiamenti climatici, la biodiversità, la desertificazione sembrano essere componenti inutili del bagaglio culturale di ognuno o, addirittura, problematiche capaci di generare forme di apprensione, se non di angoscia, per il singolo cittadino e, quindi, da allontanare il più possibile dallo snodarsi dei soliti pensieri quotidiani». È una delle considerazioni principali che ha mosso Piero Gagliardo, professore ordinario di Geografia presso l’Università della Calabria, a raccogliere in un ricco e documentato volume una serie di studi, analisi e riflessioni su “Desertificazione e degrado del suolo”. (...)
Parte dalla Basilicata la spinta del Governo verso la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali di petrolio e gas per ottimizzare gli approvvigionamenti del Paese.
L’Italia si aggiudica un altro primato, che si affianca a quello di Paese con la maggiore quantità di beni culturali al mondo: la ricchezza prodotta dai servizi ambientali forniti dal mar Mediterraneo. Lo rivela uno studio realizzato da Plan Bleu, organismo interno al Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente, che evidenzia come l'enorme valore di questi 'servizi' offerti dalla biodiversità nelle nostre acque sia un patrimonio su cui nessun altro Paese mediterraneo ha la fortuna di poter contare. (...)
Sarà stato il clima elettorale per le prossime elezioni politiche del 12 giugno dove il premier turco cerca la rielezione per il terzo mandato con una quota superiore al 46,4% preso nel voto del 2007, sarà che l'idea gli frullava nella testa da quando era sindaco della metropoli sul Bosforo, ma ieri Recep Tayyip Erdogan ha rotto gli indugi e ha annunciato, nel corso di un comizio, che entro il 2023 Istanbul avrà due vie d'acqua che collegheranno il Mar Nero all'Egeo. Lo scopo è alleggerire l'intenso traffico di petroliere che ogni giorno solcano le acque del Bosforo (attualmente il quarto canale più trafficato al mondo dove passano 2,9 milioni di barili di petrolio al giorno, con il continuo rischio di disastro ambientale), dotando Istanbul di un nuovo canale artificiale che, tramite il Mar di Marmara, collegherà il Mar Nero al Mediterraneo. (...)