Il 22 aprile si celebra l'International Mother Earth Day, la giornata internazionale dellla Madre Terra, per sottolineare «L'interdipendenza tra gli esseri umani, le altre specie viventi e il nostro pianeta». E' la « festa di Pachamama (la divinità maya Tonantzin) fortemente voluta nel 2009 dalla delegazione boliviana all'Assemblea generale delll'Onu, una giornata che si sovrappone all'Earth Day anglosassone. Secondo l'Onu, «La proclamazione del 22 aprile come giornata internazionale della Madre Terra è il riconoscimento che la terra ed i suoi ecosistemi sono fonte di vita e nutrimento per i suoi abitanti. Questa giornata chiama anche ad una presa di responsabilità collettiva, quale quella reclamata dalla Dichiarazione di Rio del 1992, per promuovere l'idea di un'armonia con la natura ed un giusto equilibrio tra le necessità economiche, sociali ed ambientali, a beneficio delle generazioni presenti e future. La giornata internazionale della Madre Terra ci offre l'opportunità, in tutto il mondo, di sensibilizzare l'opinione pubblica suille sfide che riguardano il benessere del pianeta e la vit ache ne dipende». (...)
Un presidio mensile per tenere desta l’attenzione sul dramma dei rifiuti in Campania. Lo hanno istituito lo scorso 14 aprile in piazza Matteotti a Napoli l’associazione Mamme Vulcaniche di Boscoreale, Mamme in lotta di Terzigno, Donne in Nero di Napoli, il Comitato Donne 29 Agosto Acerra e le Donne del Co.re.ri (Coordinamento Regionale Rifiuti). “La lotta per una gestione oculata e responsabile del ciclo dei rifiuti ha visto protagoniste soprattutto noi donne. L’azione sinergica ad Acerra, a Pianura, a Giugliano, a Chiaiano, a Serre, a Terzigno, a Boscoreale, a Boscotrecase e a Napoli, ha un unico obiettivo: far emergere i danni che lo smaltimento irresponsabile dei rifiuti comporta alla salute e all’ambiente”, ci spiega con fierezza Elena Vellusi, referente regionale del Co.re.ri, annoverata da “L’Unità” tra i nuovi mille, ovvero tra quei cittadini che si distinguono per il particolare impegno civile. (...)
Il governo della poverissima ed arretrata Papua Nuova Guinea ha concesso a società straniere 5,6 milioni di ettari di foreste, una superficie più grande dell'intera Costarica. Il passaggio di queste proprietà di queste aree forestali, dove vivono gruppi etnici e che ospitano una tra le più ricche e magnifiche biodiversità del pianeta, sono state assegnate a grandi imprese grazie soprattutto ad un accordo con il governo conosciuto come Special Agricultural and Business Leases (Sabl) che le comunità locali e gli ambientalisti accusano di violare apertamente la Papua New Guinea's communal land ownership. (...)
Le emissioni di materiale radioattivo dalla centrale di Fukushima si avvicinano ai livelli raggiunti durante l'incendio sprigionatosi nel 1986 a Cernobyl? Quali sono i rischi per la salute degli abitanti delle zone contaminate? Quali le misure adottate dall'Unione Europea per controllare le importazione di prodotti alimentari dal Giappone?. Dors prova a rispondere a questi interrogativi con un breve documento che prende in esame questi aspetti. (...)
C’è un quesito fondamentale per tutta l’umanità, che dovrebbe essere al primo punto all’ordine del giorno delle agende politiche internazionali ed al quale, invece, la politica e l’economia sembrano non prestare alcuna priorità: