Novità e notizie reperite su internet su tematiche correlate alla sicurezza alimentare, alla nutrizione, agli alimenti e alla salute oltre ad approfondimenti su argomenti di attualità.
(...) La scorsa settimana abbiamo parlato del sodio e del sale negli alimenti. Buona occasione per dare di nuovo uno sguardo ai livelli in alcuni alimenti e alla etichettatura. Cosa ho scoperto guardando con attenzione le etichette di vari tipi di crackers, snacks inventati piu di duecento anni fa da John Pearson? Sapreste riconoscere quali sono nella versione “Salati” e quali “Non salati“? In quale marchio troviamo i livelli piu’ alti? Le immagini sono catturate dai siti web delle aziende, in una di queste credo ci sia anche un errore. Nel prossimo post si continua. Nel frattempo ricordiamo che il nostro fabbisogno di sodio è relativamente basso: apporti intorno ai 600 mg/die sembrano essere sufficienti a mantenere un bilancio in pareggio nella quasi totalità dei soggetti. (...)
Difficile essere certi di ciò che si mette in padella, soprattutto se il pesce è già pulito e sfilettato. Dei 160 campioni di pesci e molluschi che abbiamo acquistato in 55 punti vendita sparsi per l’Italia, ben 71 (il 44%) sono risultati essere “altro”.
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Le recenti polemiche sul Regolamento Comunitario 61/2011 che, a dire di alcuni, renderebbe legale l'utilizzo di oli deodorati, mi spingono a cercare di fare un po’ di chiarezza sull'argomento, spiegando cosa sono gli oli extravergini di oliva, cosa sono gli oli deodorati e, soprattutto, cosa ha introdotto questa nuova norma. La legge stabilisce che per, essere classificato come extravergine, un olio deve possedere contemporaneamente precise caratteristiche chimiche e precise caratteristiche organolettiche. (...)
Chiamiamola la "strategia del troppo". È un altro segnale che in America la recessione è davvero alle spalle, anche nella testa dei consumatori. Le spese delle famiglie tornano a salire, il consumo frugale in certe fasce della popolazione non è un nuovo valore di vita ma solo un brutto ricordo da archiviare in fretta. E la grande distribuzione deve trarne le conseguenze, riadattare metodi e trucchi di marketing. I colossi degli shopping mall, supermercati e ipermercati, si accorgono che ogni richiamo all´austerità del triennio passato è sgradito. Le superfici di vendita devono essere "intasate", dare un´impressione di eccesso, sovrabbondanza, ingorgo. Perfino il disordine aiuta. Strano? No, la ragione la spiega Paco Underhill, chief executive della società Envirosell che studia i comportamenti dei consumatori: «Più il punto vendita è stipato, più la gente pensa che la roba lì dentro sia per forza a buon mercato, un affare. Mentre un supermercato troppo razionale, dà un´impressione di scarsità che la gente associa ai prezzi alti». Lo spazio vuoto, è sinonimo di troppo lusso. «Un certo caos, i contenitori di merce che ingombrano il passaggio in mezzo ai corridoi, danno l´idea dei saldi permanenti», conferma Ben DiSanti della Tnp, altra società di consulenza per il marketing della grande distribuzione. (...)