Una banca dati completa sui consumi alimentari che dà informazioni dettagliate per i diversi paesi dell'Unione europea: è l'iniziativa dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare,
Non basta verificare che un determinato prodotto alimentare abbia qualità salutistiche e autorizzare di conseguenza le aziende a pubblicizzare quelle qualità. Occorre invece predisporre linee guida a livello europeo per le imprese in modo da garantire informazioni corrette e complete ai consumatori. Lo chiede l'Antitrust in una lettera, a firma del Presidente Antonio Catricalà, inviata al Commissario Europeo per la Salute e Politica dei Consumatori John Dalli e ai vertici dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare nella quale si raccomanda, in attesa del varo delle linee guida, estrema prudenza nell'autorizzazione delle frasi pubblicitarie (claim) sui singoli prodotti. Secondo l'Antitrust i claim sugli effetti salutistici dei prodotti alimentari, autorizzati dalla Commissione Europea, dopo la verifica scientifica dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, possono essere utilizzati in modo strumentale da parte delle aziende. Inserite in spot volti talora ad enfatizzare la situazione patologica ovvero a banalizzare problemi di salute, servono non tanto per qualificare, con una corretta informazione dei consumatori, i vanti relativi alle proprietà del prodotto, quanto piuttosto per esaltarne l'efficacia in termini non proporzionati alla sua natura e agli effetti ragionevolmente ottenibili dal suo consumo. (...)
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Terza tappa del viaggio di Vittorio negli USA. Dopo Memphis e Miami una sosta a Delray Beach, Florida. Una capatina all’ “organic cottage“, un piccolo negozio, con annesso bar, che vende alimenti “bio“, o “organic” in stile USA.
L'agenzia umanitaria dell'Onu Irin pubblica un'indagine su un'usanza che ormai sembra diventata paradossale per noi occidentali che siamo passati dall'immagine della bellezza florida del rinascimento, a quella tutta curve del dopoguerra e degli anni delle pin-up all'anoressia algida delle top-model. In Mauritania è ancora abbastanza diffuso nelle zone rurali il "gavage des filles", l'alimentazione forzata delle ragazze. Una pratica quasi scomparsa nella capitale Nouakchott e nei centri urbani più grandi, ma che vede ancora ragazze e giovani donne utilizzare metodi "moderni" e pericolosi per ingrassare e così rientrare nel canone di bellezza corpulento che per molto tempo è stato simbolo di ricchezza e fertilità nel poverissimo Paese africano. (...)
Il settimanale specializzato della grande distribuzione GDO Week ha dedicato un articolo sulle nanotecnologie che fa il punto sullla situazione europea nei confronti di questa nuova "quinta dimensione". (...)