I prodotti biologici e convenzionali, alimentazione, salute e la ricerca scientifica
Prima domanda: Quanti di coloro che ne hanno scritto sui quotidiani, hanno letto per intero i due report sui prodotti biologici pubblicati sul sito della Food Standard Agency? (…) Ebbene sì, mi sono letta in questo caldo pomeriggio, le prime 30 pagine del dossier sugli aspetti nutrizionali “Comparison of composition (nutrients and other substances) of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review of the available literature” e le 50 pagine del secondo report sugli effetti sulla salute: “Comparison of putative health effects of organically and conventionally produced foodstuffs: a systematic review” (...)
Come la moda e la musica, anche il cibo è ormai un prodotto globalizzato, figlio di una cultura omologata. Troviamo ovunque gli stessi piatti, ad ogni latitudine e in ogni stagione. Hamburger e sushi, döner kebab e pizza, industriali ma veloci, hanno colonizzato le tavole del pianeta. Anche la nostra celebre dieta mediterranea, figlia della miseria, sta ormai per soccombere. E mentre il peso di parte dell’umanità cresce disastrosamente, molti, altrove, continuano a morire di fame. Chi ci salverà dal piatto unico globale? (...)
(…) Les pesticides sont majoritairement employés dans les exploitations agricoles, mais aussi dans les espaces verts, les forêts, les maisons... D'où une présence dans la plupart des aliments : 45 % des fruits et des légumes contiendraient ces substances chimiques, selon la dernière étude réalisée par la direction générale de la concurrence, de la consommation et de la répression des fraudes (DGCCRF) ; 58,7 % des légumes ne contiennent pas de résidus, selon cette étude. Mais 7,2 % dépassent la LMR (limite maximale de résidus), la concentration maximale de résidus de pesticides légalement tolérée. Fixé par la Commission européenne, le taux de LMR est calculé de façon assez complexe pour chaque type de molécules. (...)
Il rapporto annuale di Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e derivati commercializzati in Italia, Pesticidi nel piatto, mostra un paese che ha allentato i ritmi dei controlli. E a fronte di una evidente diminuzione dei campioni analizzati (quasi 1300 in meno rispetto all’anno scorso), si riscontra un seppur lieve incremento dei campioni irregolari per concentrazioni troppo elevate di residui di agrofarmaci rispetto ai limiti stabili dalla legge. Non c’è quindi da stare molto tranquilli dal momento che solo un frutto su due è risultato privo di pesticidi e che aumentano i campioni di verdura e derivati con tracce di uno o più residui. Il lieve ma costante miglioramento dei dati sulla presenza dei pesticidi sui prodotti ortofrutticoli e derivati, osservato negli ultimi anni sembra quindi essersi arrestato. (...)
Il percorso che fa la carne che mangiamo prima di arrivare sulle nostre tavole molto spesso incrocia la mafia. Macellazioni clandestine e riconfezionamento abusivo di alimenti andati a male minacciano la nostra salute e arricchiscono le tasche della criminalità organizzata. A denunciare questa situazione è l’XI Rapporto Sos Impresa di Confesercenti. La macellazione clandestina è uno dei fenomeni più inquietanti di questo panorama di frodi alimentari. Strettamente connessa al fenomeno dell’abigeato ha però un raggio molto più ampio di quello che si potrebbe pensare considerando i soli numeri dei furti alle aziende agricole italiane. Infatti la collaborazione della malavita autoctona con quella dei paesi dell’Est, in cui i parametri di sicurezza alimentare sono blandi, favorisce la circolazione sui mercati di carni che per la legge italiana non potrebbero mai essere vendute.(...)