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Diritti Umani

Human Rights Watch

Human Rights Watch



Human Rights Watch è una organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani. La sua sede principale è a New York. Human Rights Watch produce ricerche e studi sulle violazioni delle norme internazionali sui diritti umani come sono state definite dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e da altre norme sui diritti umani accettate a livello internazionale. Lo scopo di questa organizzazione è porre all'attenzione della comunità internazionale gli abusi che avvengono, al fine di imporre ai governi imputati di essi un cambiamento dei comportamenti e delle leggi. Le ricerche sono mirate alla scoperta di situazioni che possano generare preoccupazione e attenzione nelle comunità locali e internazionali, anche avvalendosi del supporto mediatico per poter meglio denunciare le varie forme di ingiustizia. I problemi che Human Rights Watch solleva spaziano dai vari tipi di discriminazione (religiosa, razziale, politica) all'utilizzo della tortura, passando per il fenomeno dei bambini-soldato, per la corruzione politica e per gli abusi che avvengono nelle procedure di giustizia penale. (...)


Informazioni di base:

http://it.wikipedia.org/wiki/Human_Rights_Watch

http://legal-dictionary.thefreedictionary.com/Human+Rights+Watch


Il sito:

http://www.hrw.org/


L'intervista al Direttore Esecutivo:

http://dweb.repubblica.it/dweb/2009/03/28/attualita/attualita/082hum63982.html


The World Report 2009:

http://www.hrw.org/world-report-2009

http://www.hrw.org/en/news/2009/01/14/2009-world-report-obama-should-emphasize-human-rights


Testimonianze audiovisive:

http://www.hrw.org/en/multimedia

 

 


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ACCORDO FAO-OIM PER AIUTARE MIGRANTI IN PAESI ORIGINE

ACCORDO FAO-OIM PER AIUTARE MIGRANTI IN PAESI ORIGINE


Promuovere e favorire gli investimenti dei migranti nello sviluppo agricolo dei loro paesi di origine, questo e' lo scopo di un nuovo accordo siglato tra FAO e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
Il Memorandum d'intesa e' stato firmato dal Vice Direttore Generale della FAO Jim Butler e dalla Vice Direttrice Generale dell'OIM Ndioro Ndiaye. E' l'inizio di una collaborazione che vuole favorire la nascita di progetti agricoli direttamente avviati da comunita' di migranti residenti in Europa e in altre regioni dell'area OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).
L'accordo prevede che FAO e OIM lavorino insieme per promuovere progetti di sviluppo proposti da migranti e focalizzati su Africa, Asia, America Latina e Medio Oriente. (…) e riflette il crescente riconoscimento internazionale del ruolo chiave che i migranti svolgono nei paesi di origine, grazie al loro contributo finanziario e alle loro competenze professionali.
Secondo i dati forniti dalla Banca Mondiale, infatti, nel 2008 le rimesse inviate dai migranti nei paesi in via di sviluppo hanno raggiunto i 283 miliardi di dollari, una somma superiore a quella disponibile tramite l'aiuto pubblico allo sviluppo o gli investimenti esteri diretti.

L'articolo:

http://www.asca.it/news-AGRICOLTURA__ACCORDO_FAO-OIM_PER_AIUTARE_MIGRANTI_IN_PAESI_ORIGINE-818779-ORA-.html


Dal sito della FAO:

http://www.fao.org/news/story/en/item/10804/icode/

http://www.fao.org/news/story/it/item/10899/icode/


Dal sito dell'OIM:

http://www.iom.int/jahia/jsp/index.jsp

http://www.iom.int/jahia/Jahia/media/press-briefing-notes/pbnEU/cache/offonce?entryId=24172


The World Migration Report 2008:

http://www.iom.int/jahia/Jahia/cache/offonce/pid/1674?entryId=20275



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Salute, Diritti Umani e Strategie per la Riduzione della Povertà

Salute, Diritti Umani e Strategie per la Riduzione della Povertà

 

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR) in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) ha pubblicato il volume "Salute, Diritti Umani e Strategie per la Riduzione della Povertà". L’obiettivo principale della pubblicazione è aiutare i politici ad includere I Diritti Umani all’interno delle loro strategie sanitarie nazionali come parte delle loro strategie nazionali per la riduzione della povertà (PRSs).

Il documento:

http://www.ohchr.org/Documents/Publications/HHR_PovertyReductionsStrategies_WHO_EN.pdf


Il sito dell'Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani:

http://www.ohchr.org/EN/Pages/WelcomePage.aspx


Il sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità:

http://www.who.int/en/


Le strategie di riduzione della povertà della Banca Mondiale:

http://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/TOPICS/EXTPOVERTY/EXTPRS/0,,menuPK:384207~pagePK:149018~piPK:149093~theSitePK:384201,00.html




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La schiavitu’ esiste ancora

La schiavitu’ esiste ancora


New York, 12 Febbraio 2009 (UNODC). L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (UNODC) presenta oggi il primo rapporto globale sulla tratta delle bianche -- moderna forma di schiavitu’. Basato su dati per 155 nazioni, il rapporto offre una panoramica generale del problema; le misure legislative adottate in risposta; dati esaurienti sui casi denunciati, le vittime e il numero di processi. “L’opinione pubblica sta aprendo gli occhi sulla realtà della moderna schiavitù” ha affermato il Direttore Esecutivo dell’ UNODC, Antonio Maria Costa. “Ma molti governi ne negano ancora l’esistenza. Vi è chiara mancanza di volontà non solo nel discutere il dramma in corso sotto i nostri occhi: c’e’ anche negligenza nel perseguirli penalmente”.

Il Rapporto:

http://www.onuitalia.it/TIP%20report%20exsum%20and%20methodology.pdf


Troppe poche sentenze

Il numero di sentenze contro i trafficanti di esseri umani sta aumentando, ma solo in alcuni stati. Nella maggior parte degli altri stati la percentuale di sentenze raramente eccede 1,5 ogni 100.000 persone. Questo livello e’ inferiore a quello registrato per i crimini particolarmente rari, tipo i sequestri di persona in Europa Occidentale. Il livello e’ poi particolarmente basso in relazione al (presunto) numero di vittime. “In giro per il mondo la giustizia penale trascura, direi banalizza la serietà del problema della schiavitu odierna” afferma Costa . Basti pensare che nel 2007/08, due nazioni ogni cinque (il 20% del mondo) non hanno riferito neppure una singola sentenza in materia. “O queste nazioni sono cieche di fronte al dramma della schiavitu’, o non sono attrezzate per affrontarlo. Magari entrambe le cose” ha affermato il capo della UNODC. “Per di più, alcuni paesi – inclusi alcuni molto importanti, vere potenze mondiali – non hanno neppure voluto partecipare alla nostra inchiesta -- forse per negligenza, o forse per imbarazzo” ha detto Costa.

Donne schiavizzate da donne

La forma più comune di traffico di esseri umani ( 79%) è lo sfruttamento sessuale. Le vittime sono prevalentemente donne, anche giovanissime. Sorprendentemente, nel 30% dei paesi, le donne rappresentano anche la proporzione più ampia tra i criminali che perpetrano questo crimine – e in molti paesi le donne hanno un ruolo maggiore nel vendere la merce umana in paragone ad altri crimini. Nell’Europa dell’Est e in Asia Centrale la percentuale di donne condannate per traffico di esseri umani è superiore al 60%. “ E’ agghiacciante verificare con dati alla mano che ex-vittime diventano, a loro volta, carnefici”, ha detto il capo dell’ UNODC. “Abbiamo bisogno di comprendere le ragioni psicologiche, finanziarie e culturali per le quali donne costringono altre donne alla schiavitù”.

Lavoro forzato: scarsamente documentato ma in crescita

La seconda forma di traffico di esseri umani è rappresentata dal lavoro forzato ( 18%), ma tale percentuale e’ probabilmente bassa rispetto alla realta’. Il lavoro forzato è infatti denunciato meno frequentemente rispetto allo sfruttamento sessuale. Una delle ragioni giace nel fatto che lo sfruttamento sessuale è altamente visibile nelle città e lungo le strade, mentre il lavoro forzato è nascosto in laboratori sotterranei. “Vediamo solo la coda di un mostro”, ha detto Costa. “Centinaia di migliaia di vittime sono schiavizzate in squallidi negozi, campi, miniere, fabbriche, magari semplicemente intrappolate tra le mura di una casa. Il loro numero aumenterà poi sicuramente all’acuirsi della crisi economica, che avrà come conseguenza una maggiore domanda di beni e servizi a prezzi molto bassi” ha affermato il capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta al Crimine.

Sfruttando l’innocenza

Nel mondo, quasi il 20% di tutte le vittime del traffico di esseri umani è rappresentato da bambini. Comunque, in alcune regioni dell’Africa e nel delta del Mekong, i bambini rappresentano la maggioranza. Le loro piccole mani sono sfruttate per sbrogliare le reti da pesca, cucire borse e vestiti di lusso, o raccogliere cacao. La loro innocenza è vittima quando sono obbligati a chiedere l’elemosina, praticare la prostituzione o essere schiavizzati da pedofili e dall’industria della pornografia. Altri ancora, sono venduti: le bambine come spose, i ragazzi come fantini per cammelli. Altri adolescenti diventano soldati in zone di guerra, in Africa, Asia e America Latina: “ I bambini imparano ad uccidere prima ancora di imparare a leggere; le bambine sono costrette alla schiavitù sessuale prima ancora di diventare donne” ha affermato Costa. “La poverta’ conta, ma soprattutto le usanze culturali e la discriminazione contro le donne sono le cause fondamentali di questa forma di schiavitu’”, ha detto il capo dell’UNODC. “ Lo sfruttamento dei bambini è l’aspetto più drammatico di un crimine che infanga tutti noi”.

Tutte le nazioni sono colpite

Benché il concetto stesso di “traffico” sembra implicare flussi di persone che si spostano attraverso continenti, la maggior parte della schiavitu’ moderna avviene vicino a casa. Il traffico intra-regionale e nazionale rappresentano le forme maggiori di schiavitu’. Esistono , comunque, anche casi importanti di traffico a lungo raggio, attraverso continenti e oceani. L’Europa rappresenta il continente che ha la maggiore diversità etnica delle vittime, mentre le vittime asiatica sono quelle trafficate verso il maggior numero di paesi. Comunque, un’ampia proporzione dei traffici intercettati sono di origine nazionale. “Gli schiavisti moderni sfruttano i propri amici e parenti, cosa che gli animali non fanno” ha affermato Costa.

Azione urgente per dare attuazione alla legislazione

Il Protocollo delle Nazioni Unite contro il Traffico di Esseri Umani – il principale accordo internazionale in materia- è entrato in vigore nel 2003. Il Rapporto mostra che, nei pochi anni trascorsi da allora, il numero degli Stati che hanno applicato il Protocollo è raddoppiato. Comunque, esistono ancora nazioni – particolarmente in Africa – che difettano dei necessari strumenti giuridici ovvero della volontà di porli in essere. “ Ci sono solidi accordi internazionali per impedire che la vita umana sia posta in vendita”, ha affermato Costa. “Sprono i governi a dare attuazione agli stessi”.

Combattere il problema alla cieca

Questo Rapporto aumenta la nostra comprensione dei moderni mercati della schiavitù; esso tuttavia fa emergere anche la nostra ignoranza”, ha affermato Costa. “Abbiamo un grande quadro, ma esso è di carattere impressionistico e, comunque manca di profondità. Temiamo che il problema sia ancora maggiore di quanto i nostri dati ipotizzano, ma non possiamo provarlo per mancanza di informazione adeguata, per l’ostruzionismo dei governi”, ha ammesso Costa. Il capo dell’UNODC ha inoltre invitato governi, sociologhi, economisti e medici a migliorare la comprensione del problema e l’acquisto di dati. “Se non superiamo questa carenza di informazione, rischiamo di combattere alla cieca”, ha avvertito Costa.

Più di tutto, Costa ha invitato governi e opinione pubblica ad aumentare gli sforzi per combattere il traffico di esseri umani. “E’ aberrante aver bisogno di scrivere un Rapporto sulla schiavitù nel 21 secolo. Di più deve, e puo’ essere fatto per ridurre la vulnerabilità delle vittime, aumentare il rischio per i trafficanti, e diminuire la domanda di beni e servizi prodotti dagli schiavi dei nostri tempi”, ha detto Costa.

 

 

 

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Esclavos en el XXI siglo

Esclavos en el XXI siglo


(…) La trata de personas es una forma de esclavitud en que personas - la mayoría mujeres y niños - son compradas, vendidas, y transportadas en contra de su voluntad con el propósito de explotar su labor o para servicios sexuales. Unas 27 millones de personas son esclavizadas globalmente, y unas 4 millones son perseguidas cada año dentro de un comercio que genera casi $10 billones de ingresos anualmente. Una de las regiones del mundo más afectada por la trata de personas es la frontera entre los Estados Unidos y México.

Esta conferencia se tratará del problema de la trata de personas en el área fronteriza de los Estados Unidos y México y reunirá a investigadores, legisladores, agentes de fuerzas judiciales y policíacas, proveedores de servicios para víctimas, y grupos que se dedican a la representación de víctimas de México y los Estados Unidos para compartir información sobre las causas y consecuencias de este crimen.(...)


La Conferencia:

http://laii.unm.edu/conferences/modern-day-slavery-conference/informacion-en-espanol/


El Programa:

http://laii.unm.edu/conferences/modern-day-slavery-conference/program/


El periodico:

http://www.onuitalia.it/magazine1_UNICRI_MAX-PLANK_web.pdf


L'accion de Naciones Unidas:

http://www.unicri.it/wwd/emerging_crimes_anti_thb.php


Una mirada al pasado:

http://www.onuitalia.it/events/drum.php




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