La maggior parte delle persone che soffrono di denutrizione nel mondo, oltre un miliardo secondo le stime della FAO, patiscono cronicamente la fame e la causa principale è la povertà. I progressi non sono omogenei nei diversi paesi e ancora troppe persone, soprattutto in Africa, sono escluse dal primo Millennium Development Goal (MDG1), l'obiettivo cioè di dimezzare l'incidenza della povertà e la fame entro il 2015. Il Global Forum “Politiche per lo sviluppo agricolo, la riduzione della povertà e la sicurezza alimentare”, (svoltosi a Parigi il 29 - 30 Novembre 2010) si è occupato di individuare quelle vie attraverso cui il processo può essere accelerato in chiave di sviluppo agricolo e in particolare quali sono gli strumenti più efficaci per affrontare il duplice problema della povertà e della sicurezza alimentare. Si è partiti dunque dalla analisi di quei fattori che stanno alla base del successo di alcuni paesi e alla base delle incertezze di altri al fine di individuare gli ingredienti chiave per un mix di politiche efficaci costituito di strumenti fortemente orientati alla risoluzione di queste specifiche problematiche. (...)
George Washington Carver (1864-1943), un nero nato poverissimo nel Missouri, a furia di entusiasmo riuscì a laurearsi in chimica e ottenne la direzione di un istituto di ricerche agricole dell'Alabama. Carver dedicò tutta la vita a diffondere tecniche agricole e agroindustriali capaci di risollevare i contadini neri dalla miseria; suggerì, per esempio che la coltivazione del cotone andava alternata con quella dell'arachide, una pianta leguminosa che fornisce semi ricchi di grassi e proteine e, nello stesso tempo, arricchisce spontaneamente di sostanze nutritive il terreno. Analizzando la composizione dei semi e delle varie parti della pianta Carver scoprì e brevettò almeno 300 prodotti di interesse commerciale. L'olio di arachide poteva essere impiegato nella preparazione della maionese e poteva essere trasformato in un grasso simile al burro, divenuto molto popolare negli Stati Uniti, e anche in lubrificanti e ingredienti per vernici, inchiostri, creme per cosmetici. (...)
Fra i più grandi proprietari terrieri del mondo c’è il pontefice, Papa Benedetto XVI. Ovvero il Vaticano. Lo rivela un libro pubblicato in questi giorni in Gran Bretagna, “Who owns the world” (Chi possiede il mondo), di Kevin Cahill. Facciamo prima un piccolo test: sapreste dire quali sono i dieci più grandi paesi della Terra? Bè, magari con qualche errore, probabilmente molti saprebbero rispondere a una domanda simile (la risposta esatta è, nell’ordine: Russia, Canada, Usa, Cina, Brasile, Australia, India, Argentina, Kazakhstan, Sudan – quest’ultimo prima della secessione del sud). Ma credo che pochi saprebbero dire esattamente chi sono i dieci più grandi proprietari terrieri del mondo. (...)
(...) Il metodo di allevamento intensivo prevede l'ottimizzazione degli spazi, una standardizzazione di tutti i processi e una riduzione dei costi. È un'attività che segue i crismi della produzione indu striale.