Si apre il 17 marzo il confronto tra la Commissione e le parti interessate sulla valutazione e la gestione dei rischi dei prodotti transgenici. Toccherà a John Dalli, Commissario Ue alla salute e alla protezione dei consumatori (DG SANCO), dare l’avvio ad una serie di dibattiti, con le parti interessate, sulla valutazione e la gestione dei rischi connessi agli organismi geneticamente modificati. L’agenda prevede quattro sessioni nelle quali si confronteranno eurodeputati, esperti del settore e rappresentanti dell’industria e delle organizzazioni della società civile. (...)
Per “guerra delle banane” si intende la contrapposizione tra i paesi produttori del Sud America appoggiati dalle grande multinazionali, e l’Unione Europea che privilegia il rapporto con i c.d. paesi ACP( Africa-Caraibi-Pacifico).
L'industria europea dei mangimi esulta per la fine della tolleranza zero sugli organismi geneticamente modificati. La lobby opposta, gli ecologisti di Greenpeace & Co., che da sempre considera gli Ogm un male da evitare, grida al prossimo ingresso del cibo Frankestein nella catena alimentare. Opposti estremismi a confronto sul filo di una doppia esagerazione? Il Comitato competente dei 27 ha approvato a maggioranza qualificata una nuova norma comune per facilitare e rendere tra loro coerenti i controlli in dogana sull'import di mangimi, soia, mais e altri vegetali, per verificarvi la presenza o meno di Ogm. E in questo modo garantire il flusso dell'import togliendo inutili ragioni di incertezza. In concreto, a partire da quest'estate, se nei carichi in arrivo da Stati Uniti, Brasile o Argentina si riscontrassero nella misura dello "zero tecnico", cioè in quantità inferiori allo 0,1%, tracce di Ogm non ancora autorizzati dalla Ue ma in attesa da almeno tre mesi di un suo via libera, già commercializzati nei paesi terzi o infine con l'autorizzazione Ue scaduta, quei carichi non verrebbero più respinti ma accettati. (...)
L'agricoltura è l’attività su cui l’uomo ha costruito la sua storia. Da sempre e in tutte le parti del mondo ciascun individuo ha la necessità di nutrirsi utilizzando direttamente o indirettamente i prodotti dell’agricoltura.
Sono disponibili sul sito dell'INEA le nuove pagine web dedicate al Sistema della conoscenza in agricoltura. La denominazione "sistema della conoscenza" riferita all'insieme delle attività che riguardano la produzione, la condivisione e la diffusione della conoscenza nel settore agricolo è stata utilizzata per la prima volta dall'OCSE nella 1° conferenza dei Direttori e dei Rappresentanti del sistema tenutasi a Parigi nel 1995. Nella sua impostazione originale comprende tre ambiti: la ricerca, la divulgazione/consulenza, la formazione. Con il passare del tempo tale espressione identificativa è stata sempre più utilizzata a livello internazionale e nazionale perché la conoscenza (sia nella sua accezione scientifica e codificata che in quella tacita ed esperienziale) è stata riconosciuta un elemento essenziale di sviluppo dei sistemi economici e delle strategie imprenditoriali (Consiglio di Lisbona 2000). (...)
As the international community focuses on climate change as the great challenge of our era, it is ignoring another looming problem — the global crisis in land use. With agricultural practices already causing massive ecological impact, the world must now find new ways to feed its burgeoning population and launch a “Greener" Revolution.