The fourth session of the Governing Body (GB) of the International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture (ITPGR) will be held from 14-18 March 2011, in Nusa Dua, Bali, Indonesia. On the occasion, the Government of Indonesia is organizing a Ministerial Conference, to be held on 11 March 2011, which is expected to adopt the Bali ministerial declaration on biodiversity, climate change and food security. This is the Governing Body’s first meeting since the adoption of the Nagoya Protocol on Access to Genetic Resources and the Fair and Equitable Sharing of Benefits Arising from their Utilization (ABS) to the Convention on Biological Diversity, and is expected to attract significant interest from the agriculture and environment sectors. (...)
Ai problemi dei contadini è dedicato il convegno nazionale dei piccoli produttori agricoli promosso il 19 e 20 marzo alla Città dell’altra economia di Roma [largo Frisullo], da Aiab, Alpa e Campagna per l’agricoltura contadina.
Se le donne nelle zone rurali avessero le stesse opportunità degli uomini in termini di accesso alla terra, alla tecnologia, ai servizi finanziari, all'istruzione ed ai mercati, la produzione agricola potrebbe aumentare e, di conseguenza, il numero di persone che soffrono la fame potrebbe ridursi.
Despite a significant growth in food production over the past half-century, one of the most important challenges facing society today is how to feed an expected population of some nine billion by the middle of the 20th century. To meet the expected demand for food without significant increases in prices, it has been estimated that we need to produce 70-100 per cent more food, in light of the growing impacts of climate change, concerns over energy security, regional dietary shifts and the Millennium Development target of halving world poverty and hunger by 2015. The goal for the agricultural sector is no longer simply to maximize productivity, but to optimize across a far more complex landscape of production, rural development, environmental, social justice and food consumption outcomes. However, there remain significant challenges to developing national and international policies that support the wide emergence of more sustainable forms of land use and efficient agricultural production. The lack of information flow between scientists, practitioners and policy makers is known to exacerbate the difficulties, despite increased emphasis upon evidence-based policy. In this paper, we seek to improve dialogue and understanding between agricultural research and policy by identifying the 100 most important questions for global agriculture. These have been compiled using a horizon-scanning approach with leading experts and representatives of major agricultural organizations worldwide. The aim is to use sound scientific evidence to inform decision making and guide policy makers in the future direction of agricultural research priorities and policy support. If addressed, we anticipate that these questions will have a significant impact on global agricultural practices worldwide, while improving the synergy between agricultural policy, practice and research. This research forms part of the UK Government's Foresight Global Food and Farming Futures project.
Se non si vuole spingere la frontiera agricola, per non erodere savane e foreste o coltivare terre scarsamente fertili, e non si vogliono spingere le rese in modo insostenibile, forzando input ed energie o manipolando i genomi, l’intensificazione dell’attività agricola può rappresentare la strada per garantire produzioni crescenti di derrate alimentari soddisfacendo una domanda in crescita. Tendenzialmente significa aumentare le rese complessive per ettaro, incrementare l’intensità colturale (p.e. tramite consociazioni) per unità di terrà o di altri input come l’acqua, modificare l’uso del suolo fertile premiando coltivazioni a maggiore valore d’uso. Su questo tema fioccano le iniziative e le mappature delle esperienze, ma anche il processo di accreditamento di aziende chimiche e biotecnologiche che si offrono come parte della soluzione con i loro pacchetti tecnologici, a dimostrazione di come il tema sia critico e da problematizzare. Le iniziative più recenti guardano all’Africa: una promossa dal governo britannico che ha recensito decine di casi di studio ora disponibili in un numero speciale dell’International Journal of Agricultural Sustainability e un’altra, una Conferenza, prevista per l’ottobre prossimo in Ruanda co-promossa dal sistema CGIAR e tarata sulla regione tropicale.
Una cosa che Gian Tommaso Scarascia Mugnozza, nato nel 1925 e morto nella notte tra domenica e lunedì scorsi, non riusciva a spiegarsi, era come mai riescano ad avere tanto ascolto le menzogne della lobby politico-economica anti-ogm. Si chiedeva, per esempio, perché un eccellente documento che illustra le prove della sicurezza e utilità degli ogm, redatto nel 2004 sotto la sua personale direzione e che ha raccolto il consenso delle più importanti accademie scientifiche italiane, fosse passato nel pressoché totale silenzio mediatico (http://www.siga.unina.it/circolari/Consensus_ITA.pdf). Presidente dell'Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, in passato preside di due facoltà di agraria, rettore dell'Università della Tuscia e presidente della Conferenza nazionale dei rettori, Scarascia Mugnozza si innervosiva quando sentiva dire che la comunità scientifica sarebbe divisa in merito agli ogm: solo qualche pseudoscienziato fuorviato dal l'ideologia – era la sua reazione – può dir male di una tecnologia che ha rivoluzionato la nostra capacità di migliorare geneticamente le piante e la sostenibilità ambientale del l'agricoltura. Ed è stato grazie anche al suo lavoro se gli ogm sono diventati una realtà mondiale che, insieme ad attente politiche agricole e ambientali di conservazione e sostenibilità, diminuirà i rischi di carestie e malattie nei prossimi decenni. (...)