Pianeta affollato e più fragile
L'anno prossimo saremo sette miliardi. Entro il 2050 l'umanità supererà il traguardo dei nove miliardi e il 97% di questa crescita demografica sarà concentrato in Asia, Africa e America Latina. Ma la quantità di terre coltivabili non è cambiata nell'ultimo mezzo secolo e non potrà crescere di molto: l'urbanizzazione, la salinizzazione del suolo e la desertificazione se le mangiano più rapidamente di quanto non si riesca ad ampliarle. Il riscaldamento del clima è un fattore importante in questo processo: l'ondata di caldo che ha colpito l'Europa nel 2003 e ha mandato l'Italia in blackout per la prima volta, ad esempio, ha anche ridotto i raccolti di un terzo quell'anno. Se i climatologi hanno ragione, entro il 2050 le estati europee saranno in media altrettanto calde e quindi il rendimento dei nostri campi è destinato a declinare: la fotosintesi delle piante locali funziona al meglio dai 20 ai 25° e molto male oltre i 30°. Si potrà intervenire variando le pratiche agricole, ma l'Europa è destinata ad affrontare sbalzi sempre maggiori anche nella piovosità, con inondazioni stagionali provocate dallo scioglimento dei ghiacciai. (...)
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http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2010-09-23/pianeta-affollato-fragile-091811.shtml?uuid=AYsPvhSC
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