100 milioni di bambine mancano all’appello nel mondo. E in Italia?
DIRITTI UMANI |
Che le nascite in alcune popolazioni del mondo siano selezionate rispetto al genere è un fenomeno ben noto. La preoccupazione circa la sua dimensione e le sue conseguenze è condivisa dalla comunità
internazionale già a partire dalla Conferenza su Popolazione e Sviluppo (UNFPA, 1994). Da allora, l’importanza del tema è andata aumentando, soprattutto con riferimento ad alcuni paesi del Sud-est Asiatico e dell’Asia Centrale (in primo luogo a Cina e India, e più recentemente ad altre realtà come l’Armenia . In occasione della prima Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze promossa dalle Nazioni Unite l’11 ottobre scorso, il tema degli aborti selettivi rispetto al genere è emerso con dolorosa drammaticità: nel mondo, più di 100 milioni di bambine risulterebbero “assenti” in base al semplice calcolo del rapporto di mascolinità alla nascita (Terres des Hommes, 2012). Alcuni studi (basati soprattutto su esperienze epidemiologiche), hanno sottolineato come anche in Italia, in corrispondenza della popolazione immigrata o, più in particolare, di alcuni gruppi di provenienza asiatica, si verificherebbero comportamenti di selezione delle nascite secondo il genere (Meldolesi, 2012). Anche nel nostro paese, dunque, mancherebbero all’appello un certo numero di bambine, soprattutto di origine cinese e indiana. (...)
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