L'Europa fa scorta di terre rare
AMBIENTE |
Nessun ricorso all'Organizzazione mondiale del commercio, per il momento. Ma l'Unione europea ha cominciato a prendere provvedimenti per non farsi cogliere alla sprovvista dalle politiche sempre più restrittive con cui la Cina governa il settore delle terre rare:
metalli strategici sempre più importanti nell'industria hi-tech, di cui Pechino controlla attualmente il 97% della produzione mondiale e che esporta col contagocce.
«Stiamo costituendo delle scorte» ha dichiarato da Bruxelles Andrea Maresi, portavoce del commissario all'Industria Antonio Tajani. «Cerchiamo di migliorare gli approvvigionamenti e di ridurre la nostra dipendenza dalla Cina». Per diversificare le fonti, Bruxelles sta cercando in particolare di rafforzare i rapporti con fornitori russi, sudamericani e africani.
Il progetto di accumulazione di riserve strategiche, cui la Commissione europea aveva già più volte accennato come possibile misura a tutela delle nostre industrie, è tuttora in fase iniziale. Ma Molycorp Simet, il maggiore raffinatore di terre rare nel Vecchio continente, è già stata contattata, insieme ad altri soggetti del settore, per definire i dettagli operativi. L'ha rivelato alla Reuters il ceo David O'Brock, specificando di aver raccomandato che le scorte ammontassero ad almeno 3mila tonnellate di carbonati misti di terre rare, l'equivalente della capacità produttiva annuale della Molycorp Silmet. (...)
L'articolo:
Sull'argomento:
http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/09/26/villaggioglobale/012visetto.html
Passato...prossimo:
https://www.fabiomanzione.it/index.php?option=com_content&view=article&id=3177:materie-prime-rare-guerra-occulta&catid=33:ambiente&Itemid=58
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