Malesia - Il triste destino dei grandi fiumi del Sarawak
Non è un caso che i gruppi indigeni, che da secoli hanno scelto le foreste pluviali del Sarawak come propria casa, siano conosciuti come orang ulu, uomini della sorgente. Gli iconici fiumi dello stato, nell’isola del Borneo, sono radicati nella cultura e nella vita giornaliera degli indigeni.
Da millenni, le grandi arterie d’acqua che segnano questo territorio erano i soli mezzi di trasporto, se si escludono le grandi camminate di giorni o settimane attraverso una inclemente foresta pluviale. Forniscono l’acqua per cucinare e per pulire, il pesce da mangiare. I grandi fiumi Baram e Rajang, che si snodano come serpenti dalle profondità dell’interno, sono figure rappresentative di Sarawak altrettanto potenti quanto lo è il bucero.
Ma molto similmente alla Sarawak del ventunesimo secolo, la realtà sconvolge questa pacifica immagine. Questi fiumi, all’apparenza potenti, sono stati profondamente toccati dalle politiche di sviluppo del governo dello stato. Il taglio degli alberi, che ha preso piede in quasi tutte le foreste del Sarawak, ha distrutto la capacità delle foreste pluviali di trattenere l’acqua delle piogge. Il fragile piano della foresta, che un tempo era tenuto insieme dal sottobosco che sosteneva, è ora continuamente lavato e trasportato nei fiumi dai rovesci tropicali. Sotto il pelo bruno della superficie d’acqua si stende uno spesso palmo di limo. (...)
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http://terresottovento.altervista.org/2011/04/malesia-il-triste-destino-dei-grandi-fiumi-del-sarawak/
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